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Giuseppe Bruno

(matematico, 1828-1893)

Nacque a Mondovì (Cuneo) il 21.6.1828 e morì a Torino il 2.2.1893.

Si laureò in Filosofia positiva nel 1846 e in Ingegneria idraulica nel 1850. Si dedicò all'insegnamento in istituti sia pubblici che privati in varie località. Nel 1848 tornò a Torino dove divenne, nel 1852, professore sostituto di Matematiche all'Università. Negli anni successivi, fino al 1862, tenne varie supplenze su cattedre vacanti: di Algebra, di Geometria analitica, di Geometria complementare e poi di Calcolo differenziale e integrale come sostituto di Giovanni Plana. Nel 1862 gli fu affidato l'incarico del corso di Geometria descrittiva che tenne fino al 1876, quando la cattedra venne rinominata come Geometria proiettiva e descrittiva con disegno; si fece allora coadiuvare da Donato Levi, da Corrado Segre e da Giovanni Gribodo come assistenti. Nel 1878 fu promosso professore ordinario di Geometria proiettiva e descrittiva con disegno e dal 1881 alla morte fu preside della Facoltà di Scienze. 
I principali argomenti da lui studiati appartengono al campo della geometria: le coniche, le quadriche, le rigate superiori e gli elicoidi. Lasciò una ventina di pubblicazioni su tali questioni e un paio di lavori di analisi. Aveva uno stile elegante e minuzioso e un carattere austero: venne definito dal suo allievo Segre "un burbero benefico". Non amava mettersi in mostra, ma sapeva suscitare entusiasmo nei suoi allievi. 
Fu consigliere provinciale a Torino dal 1866 al 1880 e nel 1871 fu eletto socio dell'Accademia delle Scienze di Torino. Nel suo testamento lasciò alla Biblioteca speciale di Matematica della Facoltà il suo ricco patrimonio librario.  

Fonti bibliografiche

TRICOMI 1962, p. 25; C.S. ROERO, Giuseppe Bruno, FSTD, pp. 484-486.